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INTRODUZIONE

el cristianesimo ella è pietosa consuetudine, da remotissimi tempi invalsa, il peregrinare alla visita di luoghi santi, che glorificati per miracolosi prodigj divennero argomento di speciale venerazione. Egli è perciò, che in ogni provincia hannovi segnalati ed illustri santuarii, a cui con religiosa predilezione accorrono i fedeli anche da regioni assai lontane.

Noi siamo fortunati di possedere presso la nostra Città il Santuario del Monte santo, ma le nostre popolazioni visitano frequentemente anche quello della B. V.

Maria di Barbana, quello del preziosissimo Sangue in Carinzia, quello di S. Maria Zell nella Stiria, quello della Madonna sul Monte Tersatto presso Fiume. Innumerabili poi sono i Santuarii altrove esistenti, la cui enumerazione riempirebbe volumi e non fa al proposito nostro.

Ma non possiamo tacere dei luoghi santi, che per le auguste memorie ad essi congiunte sono i più cari al cuore cristiano, e più di tutti gli altri attirano a sè i pensieri e gli affetti del mondo cattolico, come sono i luoghi santi di Palestina e di Roma.

Nella sacra terra di Palestina nacque il Redentore del mondo, ivi Egli predicò la buona novella; creò l' apostolato, diede ai suoi apostoli la santa missione di chiamare le genti alla fede; ed istituì i sacramenti, da cui le anime hanno vita.

In breve, la Palestina fu il campo, dove il Redentore del mondo sostenne le inesprimibili sue lotte contro le potestà delle tenebre, dov' Egli incontrò la morte e dove si avverò la gloriosissima sua risurrezione.

Talchè a buon diritto può dirsi, che quella terra è tutta un Santuario a cui tutti i Cristiani dirigono la mente e il cuore, ed a cui tutti vorrebbero giungere per baciare quelle zolle, che furono bagnate dal sudore e dal sangue di Gesù nostro Salvatore. Ed in virtù della riverenza e della divozione, onde la cristianità è animata verso a quei santi luoghi, un tempo l' Europa si rovesciò armata sull' Asia per redimerli a prezzo di sangue dalle contaminazioni dell' islamitica barbarie. E in virtù ancora di questi santissimi affetti accorrono tuttavia da ogni parte dell'orbe cristiano i più eccelsi personaggi in peregrinaggio a quella benedetta terra per venerare le sacre orme, che vi stampò il Redentore del mondo.

Anche il nostro piissimo e magnanimo Imperatore ne diede ultimamente un preclaro esempio, recandosi colà a prostrarsi in adorazione sovra il santo Sepolcro. Ma il potere d'intraprendere così lontano pellegrinaggio è di pochi, come ognuno di lieve comprende.

Lasciando ora la Palestina noi volgeremo i nostri sguardi e il nostro cuore a Roma, a questo secondo Santuario, che tanto attrae e tanto merita la venerazione di tutti i veri credenti. Se la Palestina ebbe la gloria d'essere la culla della religione, Roma fu da Iddio eletta ad essere centro e Metropoli del mondo cristiano.

Roma fu il campo delle predicazioni e delle promulgazioni evangeliche al mondo pagano. Ivi gli Apostoli Pietro e Paolo recarono la religione cristiana, diffondendone la fede a tutte le nazioni dell'orbe romano. Ivi il Principe degli Apostoli, come Vicario di Gesù Cristo, stabilì la propria sede; ivi egli e l'apostolo S. Paolo suggellarono col martirio le verità, che per divino mandato ivano insegnando e cementarono col proprio sangue le fondamenta della chiesa universale. È Roma, dove precipuamente furono combattute le battaglie del Cristianesimo, dove i martiri della fede a milioni inaffiavano col proprio sangue le terme di Caracalla e di Diocleziano, l'anfiteatro Flavio;

gli orti di Nerone e le carceri Mamertine e dove non v'è zolla, che non sia intrisa di sangue cristiano. È Roma donde i successori di Pietro, proseguendo l'opera apostolica, inviavano la parola di Dio alle più lontane genti e reggevano la chiesa di Gesù Cristo, da poi ch'essa ebbe trionfato delle nemiche potenze pagane. È Roma donde si oppugnarono e si sconfissero le eresie, donde partivano le indizioni dei concilii diretti a conservare la purezza della fede ed a regolare i costumi e le ecclesiastiche discipline; donde, in una parola, emanavano le leggi alla società cristiana. A Roma perciò, a questo centro del mondo cristiano volgevano lo sguardo tutti i fedeli, attendendo gli oracoli del veneratissimo loro infallibile Pastore; e a Roma dirizzava i suoi passi ognuno appena il potesse.

Ed i secoli dell' êra nostra tutti attestano un continuo peregrinare di fedeli accorrenti a questo centro della fede e delle speranze cristiane. Vi accorrevano monarchi e principi da ogni parte ad invocare sul loro

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