Manuale della letteratura italian, Band 4

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G. Barbèra, 1900
 

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Seite 449 - Or le sovviene il giorno, Ahi fero giorno! allor che la sua bella Vergine cuccia de le Grazie alunna, Giovenilmente vezzeggiando, il piede 520 Villan del servo con l'eburneo dente Segnò di lieve nota: ed egli audace Con sacrilego pie...
Seite 586 - Dio sta meco. E tu, tu stesso, (ah! ben lo sai) talora A me, qual sei, caldo verace amico, Guerrier, congiunto, e forte duce, e usbergo Di mia gloria tu sembri : e talor, vile Uom menzogner di corte, invido, astuto Nemico, traditore... ABNER Or, che in te stesso Appien tu sei, Saulle, al tuo pensiero, Deh, tu richiama ogni passata cosa! Ogni tumulto del tuo cor (nol vedi?) Dalla magion di que' profeti tanti, Di Rama egli esce.
Seite 597 - Israèle : a te si prostra, Te ne scongiura il servo tuo. Saul. La pace Mi è tolta; il sole, il regno, i figli, l'alma, Tutto mi è tolto! Ahi Saul infelice! Chi te consola? al brancolar tuo cieco, Chi è scorta, o appoggio?... I figli tuoi, son muti; Duri son, crudi.... Del vecchio cadente Sol si brama la morte : altro nel core Non sta dei figli, che il fatai diadema, Che il canuto tuo capo intorno cinge.
Seite 439 - Allora il buon villan sorge dal caro letto cui la fedel sposa ei minori suoi figlioletti intiepidir la notte; poi, sul collo recando i sacri arnesi che prima ritrovar Cerere e Pale, va, col bue lento innanzi, al campo, e scuote lungo il picciol sentier da' curvi rami il rugiadoso umor che, quasi gemma, i nascenti del sol raggi rifrange.
Seite 439 - Suoi fìglioletti intiepidir la notte; Poi sul collo recando i sacri arnesi Che prima ritrovar Cerere e Pale, Va, col bue lento innanzi, al campo, e scuote Lungo il picciol sentier da' curvi rami II rugiadoso umor che, quasi gemma, I nascenti del Sol raggi rifrange.
Seite 457 - Oh infelice e di men crudo fato degno vate! > mi dice; e, seguendo il parlar, cinge il mio lato con la pietosa mano; e di terra mi toglie, e il cappel lordo e il vano baston dispersi ne la via raccoglie.
Seite 567 - Un animo risoluto, ostinatissimo, ed indomito; un cuore ripieno ridondante di affetti di ogni specie, tra...
Seite 570 - ... e denti eletti; pallido in volto, più che un re sul trono: or duro, acerbo, ora pieghevol, mite; irato sempre, e non maligno mai; la mente e il cor meco in perpetua lite: per lo più mesto, e talor lieto assai, or stimandomi Achille, ed or Tersite: Uom, se
Seite 604 - Tacciar sudanti: noi, che fra il sangue, il terrore, e la morte, 200 per le spose, pe' figli, e per voi stessi, meniam penosi orridi giorni ognora. Codardi, or voi, men che oziose donne, con verga vii, con studiati carmi, frenar vorreste ei brandi nostri, e noi?
Seite 611 - Oh, figli miei... Fui padre. Eccoti solo, o re; non un ti resta dei tanti amici, o servi tuoi.

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