TO Signor mio, & Padre di concor "concordia (1), 18 Prego te per la tua gran pietade, Ti degni aver di me misericordia. II. E pur per la infinita tua bontade Prego, Signor, che tu da me discacci (2) Ogni peccato, ed ogni iniquitade. che mondo mi facci 111. To encora che lo III. Io prego ancora 265 Da ogni colpa mia, JY E che mi guardi da gli occulti lacci. IV. Poiche conosco Ben la mia malizia: 11. post E sempre if thio peccató ho nella menté (3), Lo qual con me s'è fin dalla puerizia In te ho io peccato solamente (4) 10 Ed fo' commesso il mate in tuo cospetto; to malth Perchè io so, ch'ltuo parlar non mente (5). VI. Io nelle iniquitadi son concetto (6); E da mia Madre partorito fui Essendo pieno dell' uman (difetto (5), 7777 VII. Ecco Signor (perchè tu se colui, Cl'ami il vero) ch' io non ti ho celato Quello, ch'i ho commesso in te, c'n altrui. O quanto mi rincresce aver peccato, Pensando, che della tua sapienza L'incerto l'oscur m' hai manifestato disposto a far la penitenza E spero farmi bianco più, che neve, IX. Auditui meo dabis gaudium, et laetitiam; et exultabunt ossa humiliata. X. Averte faciem tuam a peccatis meis: et omnes iniquitates meas dele. XI. Cor mundum crea in me Deus: et spiritum rectum innova in visceribus meis. XII.Ne projicias me a facie tua: et spiritum sanctum tuum ne auferas a me. XIII. Redde mihi laetitiam salutaris tui; et spiritu principali confirmá me. 1 XIV. Docebo iniquos vias tuas: et impii ad te convertentur. IX. O quanto gran piacer l' uomo riceve, S'allegreranno gli umili ossi miei (8). X. O Signor mio volgi la tua fazza (9) Dalli peccati miei; ed ogni fallo, Ed ogni iniquità da me discazza. XI. Rinnova lo mio core, e mondo fallo (10): E poi infondi lo spirito dritto Ne' miei interior senza intervallo. XII. Non mi voler lasciare così afflitto Di mi nasconder lo tuo santo volto: Ma fa, che con gli eletti io sia ascritto. Non consentir, Signor, che mi sia tolto Lo tuo spirito santo e l'amicizia Della tua Maestà, che già m' ha scolto (11). XIII. Deh! rendimi, Signor, quella letizia(12), La qual fa l'uomo degno di salute : E non voler guardar a mia ingiustizia. E col tuo spirto pieno di virtute (13) Fa, che confermi lo mio cor leggiero, Sì che dal tuo servir mai non si mute. XIV. Signor, se tu fai questo, come spero, lo mostrerò all' umana nequizia (14) La via di convertirsi a te Dio vero. XV Liberarme de sanguinibus Deus, Deus salutis meae: et exultabit lingua mea justitiam tuam. XVI. Domine labia mea aperies: et os meum annuntiabit laudem tuam. XVII Quoniam si voluisses sacrificium, dedissem utique : holocaustis non delectaberis. XVIII. Sacrificium Deo spiritus contribulatus: cor contritum et humiliatum Deus non despicies. XIX Benignè fac Domine in bona voluntate tua Syon; ut aedificentur muri Jerusalem. XX. Tune acceptabis sacrificium justitiae, oblationes, et holocausta: tunc imponent super altare tuum vitulos. A XV. Libera me dalla carnal maliziá (15); Della qual so, che'l mio Signor non gaude(18). XVIII. Lo spirto tribolato, al mio giudizio, El cor contrito, e bene umiliato Si può chiamare vero sacrifizio (19).' XIX. Signor, fa che Sion sia ben guardato, A ciò che il muro di Gerusalemme Sicuramente sia edificato (20). XX. Allora accetterai le offerte inseme དྷ*་།་་་{ I/ |