Abbildungen der Seite
PDF
EPUB

(1) Ben quisè detto il Signore Pudre di concordia perchè egli volge ognora nella sua mente; cogitazioni di pace, e non d'afflizione (a); e vorrebbe, che tutti i peccatori si riunissero a lui.

པ མ སུས

(2) Perchè il Peccato è detto, quasi Tiranno, impossesarsi dell' Anima.

(3) La voce Peccato in quattro modi è adoperata nella Sacra Scrittura, come con apertissimni esempj dimostra il Bellarmino (b). Perciocchè ivi ora significa la colpa stessa morale, ora la cagione di essa ora la pena di essa, ed ora espiazione di essa, che è il sacrifizio, o la vittima. Qui per peccato intende il Salmista la concupiscenza, la quale si è contra lui; gli fa guerra; e gli sta però fitta in mente. Epeccato l'appello altresì Apostolo Paolo, come è chiaro dal Contesto, Non regni il Peccato nel vostro mortal corpo ec. (c): non già perchè essa sia veramente peccato; ma tale così per figura si appella dice S. Agostino (d); perchè dal peccato ci venne, e pena è del peccato.

(4) Il mio unico e sommo rincrescimento non è già per le afflizioni, dal vostro Profeta intimatemi a nome vostro in pena delle mie colpe; ma è solamente d'aver peccato contra voi ec.

(a) Jer. Cap. XXIX. n. 11.

(b) De Amiss. Grat. et Statu Pecc. Lib. V. Cap. X.

(c) Epist. ad Rom. VI. n. 12.

[blocks in formation]

$

3

(5) Ebbe Dante, nell' intelligenza di que sto passo in mira l'interpretazione, che al inedesimo diede l'Apostolo Paolo, così scrivendo (a): É però Dio verace: ma ogni Uomo è mendace; siccome è scritto, perchè tu sii giusti ficato ne' suoi sermoni e vinchi, quando avrai giudicato.

[ocr errors]

(6) Parla qui Davide, giusta il comune parere de' Santi Padri, del peccato originale, e del la concupiscenza, e disposizioni prave, in lui dal medesimo derivate,

[ocr errors]
[ocr errors]

(7) Sant'Ambrosio, San Girolamo, Sant'Ilario, e varj antichi Salterj hanno in fatti, In peccato peperit me mater mea, invece di In peccatis concepit me ec. Sebbene quanto alla sostanza è lo stesso; non volendo Davide altro dire, se non che sua madre l'aveva prodotto a questa vita mortale pieno di concupiscenze, pét la comunicazione della colpa, dal primo Padre commessa; e tiranneggiato da quel fomite, per cui la carne contrasta perpetuamente allo spirito. L'Apostolo Paolo non parlava in differente maniera (b): Io sento, diceva egli, un altra Leg ge nelle mie membra ripugnante alla Legge della meute mia, e tendente a subordinarmi alla Legge del peccato.:

(8) L'Ebraico Testo si dice: Mi farai adire ec. e vuol intendere: Voi, o Signore, udir mi

[merged small][ocr errors]
[ocr errors]

farete l' interna voce del vostro spirito, che d'` allegrezzá mi empirà in segno di remissione, la qual cosa io vorrei, che succeduta fosse nell'età mia pazza, cioè nel tempo della mia cecità. Tale e tanto sarà il mio gaudio, che mi ridonderà fino nell' inferior parte, e nell'ossa. Non è, che Davide non sapesse già da Natano, come la colpa sua gli era stata già dal Signor condonata; ma vuol fares a Dio intendere le benedizioni di allegrezza, ch'egli è per ricevere per questa sua gran misericordia, e bontà; onde muoverlo più agevolmente a concedergli tutto ciò, che desidera.

(9) Faccia si mette sovente nella Scrittura per Vendetta, o Collera; e Fazza, dice il Volgarizzatore, siccome poco sotto Discazza, invece di Faccia, e Discaccia, per licenza poetica. Così il medesimo Dante nel suo maggior Poema disse pur Torza invece di Torcia: e Fazza per Faccia verbo (a), e Trezza per Treccia (b) disse Brunetto Latini; e Lapo Gianni,

Girai a quella, ch' ha la bionda trezza; e così d' altre voci si dica.

(10) E' giustamente conforme all'Ebreo, che così dice; Rinnova nel mio interiore uno spirito stabile, dritto ec. e vuol dire: Rinnovate, o Signore, il mio cuore, perchè fu esso corrotto dal primo instante della mia concezione; e a quella corruzione vi ho aggiunte a vie più lor

[blocks in formation]

darlo le attuali mie colpe. Però fatelo totalmente mondó, e animatelo infine dello spirito di rettitudine, o sia della retta affezione, che è la carità.

[ocr errors]

(11) Cioè, che m'ha formato, e creato Giobbe allegava questo motivo al Signore, per moverlo a clemenza. Le tue mani diceva egli (a), mi hanno fatto, e tutto m'hanno formato all intorno e così di repente mi precipiti? Ri cordati di grazia, che m'hai impastato siceome loto; e vorrai ridurmi in polvere.

(12) Cioè, l2 amicizia di Dio, e la grazia sua, che sono la vera allegrezza, e quella, che ec.

(13) Questa è l'interpretazione in fatti, che danno a quelle parole Spiritu principali il Gri sostomo, Teodoreto Niceforo, Eutimio, e molti altri; ed è la vera significazione della Grèca voce Kegemonicon, usata da' Settanta Interpreti, che vuol dire, uno spirito dominante e regolatore, un imperio di ragione, che signoreggi le passioni. (14) Agli Uomini peccatori ed iniqui. Ed ecco la giusta compensazione dello scandolo dato

che vuol rifare.

ག་སྒོ་ཉིན་

(15) Dai carnali desiderj, dall' irascibile e dal concupiscibile Appetito, espressi nella Volgata col termine di Sanguinibus: poichè nelle Concupiscenze il sangue principalmente prédomina, come osservarono S. Agostino, ed altri.

[merged small][ocr errors]

11 (16) Cioè la giustizia da te comandata, che hanno gli Uomini a praticare, e le giuste vie, che hanno a battere. Così disse altrove questo Profeta: Signore conducetemi nella vostra giustizia (a). Onde S. Girolamo ottimamente voltò: E la mia lingua predicherà i vostri comandamenti. (17) Cioè un iniquo, e malizioso baratto; poiché, come dice l'Apostolo Paolo (b), Egli è impossibile, che col sangue de' Tori, e Capri si tolgan via i peccati 9

[ocr errors]

(18) Il Testo Ebreo così legge appuntino: Il sacrifizio non vi piace; e s' io vi offerisco un olocausto, voi non avrete a grado. Non è, che in niuna maniera non piacessero a Dio nella Legge scritta i sacrifizj perciocchè egli nel Levitico gli aveva di fatto istituiti, e ordinati. Ma pretende qui Davide, di affermar puramente, che Dio non li voleva da lui siccome da Jui non voleva nè anche il Tempio, La ragione di ciò è, perchè intanto aveva Dio decretati a quel Popolo sacrifizj di tante guise, in quanto conoscendo in esso un inchinazione grandissima all' idolatria per lo lungo commerzio cogli Idolatri avuto; affinchè non cadesse a sacrificare anch' esso co' Gentili agl' Idoli, volle il Signore, che sacrificasse bensì, ma solo a lui vero Dio. Ma Dayide non era materiale, e di grossa pasta, come il Comune degli Ebrei.

}

(a) Psal. V. n. 9.
(b) Ad Hebr. X. n. 4.

« ZurückWeiter »