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petito, ed è dice, perchè troppo mi spaventa la vostra collera, quando io considero, che divenni lasso, e fiacco, e però caddi in peccato nel tempo, che voi con tanti favori, e grazie mi avevate esaltato. Il Testo Ebreo ha: Perchè avendomi innalzato, m' hai gittato contra terra: e potrebbe spiegarsi dello innalzamento temporale agli onori, e alle dignità, e dell' atterramento, che Dio fece di lui nelle persecuzioni contra lui permesse. Ma' realmente qui il Profeta parla dell' innalzamento, e abbassamento spirituale, come apparisce da tutto il Contesto. Onde quell' espressione, M' hai gittato a terra, è simile a quella, che Dio indurò il cuore di Faraone, e altre tali, le quali tutte non sono, che modi volgari di favellare, come volgarmente si suol dire, Il tale mi ha rovinato: non perchè il tale veramente abbia voluta, e prodotta la mia rovina; ma perchè il tale mi ha negato quell' opportuno soccorso, per difetto del quale io sono caduto in rovina. Perchè del resto è certissimo, che Dio non vuole, né può volere il peccato, per esser essenzialmente opposto alla sua santità, e al suo essere. (15) All' Orizzonte, d'onde si comincia muovere, e fa il primo passo, a correr le sue rivoluzioni.

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(16) Vedi ciò, che si è detto nell'Argomento. (17) Memoriale, cioè la memoria del cui santo nome, e della cui immensa bontà sempre dura, e durerà in eterno.

(18) Favella qui alla seconda Persona della Santissima Trinità, di cui si dice nell'evan

gelio di S. Giovanni, Era la luce vera, che illumina ogni Uomo ec. Questa luce levandosi tostamente, quasi Sole, a correre la sua via (a), assicurerà colla sua grazia Sion.

(19) Di aver pietade di quella Città, cioè di Gerusalemme.

(20) La quale da ogni suo Cittadino è rispettata, ed amata.

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(21) Ed è ragione, che tu le usi pietà, perciocchè i tuoi santi Profeti, e Servi la riguar darono ognora con compiacenza, e con affetto. (22) I quali vedendo in ispirito i sospiri, l' acque, cioè le lagrime, i lamenti, e i guai di quella terra, afflitta da te in gastigo delle sue colpe, si sentono per compassione intene rire, e vorrebbono, che le fosse dato perdono. (23) S' tu, invece di Se tu, apocope, o troncamento dagli antichi Volgari assai frequentato. Lo stesso Dante nel Sonetto, che incomincia Degli occhi, così dice:

Es tu mi dici, come il sai? che 'l sento. eFazio degli Uberti :

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Es tu volessi dir, come il so io.

e M. Cino?

Guarti d'Amor se tu piangi, o s' tu ridi. e M. Onesto?"

A morir m' ha condotto e s'tu nol credi ec. ·(24) Cioè da quelle afflizioni, che la guerregiano, e abbattono.

(25) Che apre il Cielo a sua voglia; e ne fa scendere giù le benedizioni.

(a) Psalm. XVIII. v. 6.

(26) Questi sono i motivi, per li quali dalle genti sarà Dio magnificato e sono: perche ha voluto salvare Sion nella sua beltà, e manifestare in essa la sua gloria aan

50i (27) Altro motivo, ond è per essere glorificato il Signore, che è, perchè esaudisce i servi suoi, che lo pregano. hay mod

(28) Vuol dire: Ma ecco che gli Ebrei perfidi non crederanno alle mie ammonizioui“, ne alle mie profezie. Però per loro non iscrivo io queste degnazioni del Signore, ma per altri, che sapranuo approfittarsene. m (22)

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(29) Cioè il Popolo Cristiano.

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(30) In basso e in cima, cioè in Terra, es in Cielo. • 226о9 TOUT OF teos

1096 (3) Ecco il motivo, per lo quale questo Popolo nuovo, lodera Dio qui in Terra, e poi anche in Cielo; perche Dio dalle altezze del suo Tabernacolo in Cielo ha riguardato qui in Terra ec

(32) Gioè Schiavi del, peccabee favella qui Dante con mira a quello, che lasciò scritto a Romani S. Paolo (); ripe che il vecchio Uomo nostro fu insieme crocifisso sea Gesù Cristo; perché fosse distrutto il corpo del peccato, che il signoreggiava nel Mondo; che ci que resi guasti; onde più non avessimo (4) service ad

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(33) Degli Spiriti, beati, che sono consorti degli Eletti nel gaudio.edde a

(34) Ornati di pietà, o sia di probità,

(a) Cap. VI. n. 6. etc."

V

religiosi, e-santi e allude a' Re Seniori, de' quali si parla nell' Apocalissi (a).

(35) Corrisponderanno volentieri alle ispirazioni, e ai voleri di Dio.

(36) In questo tempo pericoloso, in questa mia fervida età; ma datemi tempo di penitenza, e aspettatemi. E A terra rivocarmi è lo stesso, che Farmi tornar in terra, cioè Morire, giusta l'espressione di Dio nel Genesi (b).

(37) Cioè, soggetto ad ogni infirmità, e disgrazia, che mi può toglier la vita.

(38) Chiarissimo argomento, che quì si parla di Gesù Cristo, e della Chiesa sua Sposa, non della Cattività di Babilonia, è, che l' Apostolo Paolo, volendo gli Ebrei convincere della divinità di Gesù Cristo, questo sedicesimo Versetto loro appunto allega: Initio tu Domine ec.

(39) Allude I Interprete nella sua Tradu zione alla Parabola Evangelica de' Talenti (0) dove per Talenti si intendono i doni naturali, e sopranaturali da Dio datici ec.

(40) Festeggiamento, e Letizia, nel qual significató uso Dante si fatta voce nella Cantica del Paradiso più volte, ed espressamente nel Canto 31. così scrivendo:

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Qual è quell' Angiol, che con tanto giuoce - Guarda negli occhi la nostra Regina, T Innamorato sì, ch' ei par di fuoco! dag

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(a) Cap. IV.

(b) Cap. III. n. 19. 1) Matth, dap. XXV.

I.

DE

E profundis clamavi ad te Domine : Domine exaudi orationem meam.

II. Fiant aures tuae intendentes in vocem deprecationis meae.

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III. Si iniquitates observaveris Domine : Domine quis sustinebit?

IV. Quia apud te propitiatio est ; et propter legem tuam sustinui te Domine.

V. Sustinuit anima mea in verbo ejus; spe

ravit anima mea in Domino.

VI. A custodia matutina usque ad noctem; speret Israel in Domino.

VII. Quia apud Dominum misericordia; et copiosa apud eum redemptio,

VIII. Et ipse redimet Israel ex omnibus iniquitatibus ejus.

AN

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