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roso ricorso accompagnato da un umile diffidenza di se, Lo intelletto mio ec. La suà riunione al Signore, il quale ei prega però della sua grazia, perchè sia sincera e ferma, dimostra egli in que' versi, Tu sai, che l'Alma ece in quegli altri, Deh fa Signor ec., palesemente dichiara la sua risoluzione di costantemente perseverarvi coll'ajuto divino. Onde conchiude, ch' essendo egli tutto di Dio, e suo schiavo, dee però eli trarlo di quelle tribolazioni e abbattere i suoi Nimici, come aveva già da principio pregato: Ma pur bisogna ec.

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Chiude per tanto giustamente questo Salmo la schiera de' Penitenziali, anche perchè riguardando esso per iscopo la liberazione di que' travagli, che Dio a Davide aveva mandati in pena delle sue colpe, la Chiesa con ciò ha voluto instruirci, che i castighi spirituali preceder debbono a' temporali e che questi meno ci hanno a premer, che quelli.

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I.

DOMINE

exaudi orationem meam : auribus percipe obsecrationem meam in veritate tua: exaudi me in tua justitia.

II. Et non intres in judicium cum servo tuo: quia non justificabitur in conspectu

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tuo omnis vivens.

III, Quia persecutus est inimicus animam

meam: humiliavit in terra vitam meam.

IV. Collocavit me in obscuris sicut mortuos saeculi: et anxiatus est super me spiritus meus: in me turbatum est cor

meum.

V. Memor fui dierum antiquorum mediatus sum in omnibus operibus tuis: in factis manuum tuarum meditabar.

1. SIGNOR esaudi la mia orazione

La qual ti porgo: el tuo benigno udire Apri a la mia umile ossecrazione. Deh! piacciati Signore d'esaudire Il servo tuo nella tua veritade (1) Che senza la giustizia non può ire. II. Non mi voler con la severitade

Del tuo giudizio giusto giudicare; Ma con la consueta tua bontade. Perchè se pur tu mi vorrai dannare (2), Non è alcun, che viva, il qual si possa Nel tuo cospetto mai giustificare (3). III. Vedi, che l' Alma mia in fuga è mossa (4) Per li Nemici miei acerbi, e duri;

Sì ch'io ho perse con la carne l'ossa (5). IV. Costor m'han posto nelli luoghi oscuri (6), Come s'io fossi quasi di que' morti,

Che par, che debban viver non sicuri (7). Onde i miei spirti son rimasi smorti (8): Ed il mio core è molto conturbato. Vedendosi giacer con tai consorti (9). V. Ma pur quand' io ho ben considerato Tutta la Legge con l'antica Istoria, E quel, che tu hai fatto nel passato ; Io ho trovato, che maggior memoria Si fa di tua pietà, che di giustizia (10): Benchè proceda tutto di tua gloria (11).

VI. Expandi manus meas ad te: anima mea sicut terra sine aqua tibi.

VII. Velociter exaudi me Domine: defecit spiritus meus.

VIII. Non avertas faciem tuam a me: et similis ero descendentibus in lacum.

IX. Auditam fac mihi mane misericordiam tuam: quia in te speravi.

X. Notam fac mihi viam, in qua ambulem: quia ad te levavi animam meam.

XI. Eripe me de inimicis meis Domine: ad te confugi: doce me facere voluntatem tuam, quia Deus meus es tu.

XII. Spiritus tuus bonus deducet me in terram rectam propter nomen tuum Domine vivificabis me in aequitate tita.

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