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pera in senso neutro. Così il Novelliere antico (a), Cielo cominciò a turbare: e il Boccaccio (b), Ma già innalzando il Sole: Giovan Villani (c), l' Altezza del corso del Fiume abbassò ec.; e così molti altri.

e

(26) Perciocchè egli è, che è costituito Giudice de' vivi, e de' morti, come si testifica negli Atti degli Apostoli (d).

(27) Espressione dello Spirito Santo nell' Ecclesiastico (e). E alle Genti renderà vendetta: perchè l'estremo Giudizio sarà principalmente per giustificare la divina provvidenza nella condanna de' rei, e confonderli al paragone de' salvi ond' esso è chiamato per eccellenza in più luoghi della Sacra Scrittura Giorno di vendetta (f).

(28) Perciocchè ben facendo, saremo coeredi di Cristo, e consorti delle grazie di Dio, cioè della beatitudine eterna.

(29) Speri, quì vale, Tema, Aspetti. Così Giovan Villani (g), Sperando (cioè Temendo) peggio per l'avvenire e Matteo Villani(h), Dovendo sperare (cioè Temere) sterilitità, e

(a) Nov. 20.

(b) Nov. 81.

(e) Lib. VII. cap. 34.

(d) Cap. X. n. 42.

(e) Cap. XXXV.-#--23.

(f) Eccli. cap. V. n. 9 et 10, et Prov. XI. x. is

(g) Lib. XI. cap. 217.

(h) Lib. IV. cap. 7.

male e così altri esempli non pochi ce n' ha tra' Toscani, che tal vocabolo però usarono in tal significazione coll' esempio di molti La tini: il che veder si può ne' Gramatici.

(30) Dalle quai, e sopra Alle quai fatto per la Figura, che i Greci chiamavano Polittoto; e noi diremo Declinamento; Figura usata dal nostro Interprete più d'una volta anche nel suo Maggior Pouma; e Figura, onde un bellissimo esempio, su questa voce Quale, ha pure il Petrarca in quel suo nobil Sonetto, Onde tolse Amor loro ec. dicendosi ivi: In quali spine colse le rose Pida quali Angeli mosse di qual Sol nacque ec.

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(31) Tapino è pretto vocabolo Greco trasportato da' nostri Maggiori alla volgar nostra Lingua e vale Tribolato, Meschino, Misero ec.

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(32) Non è unicamente per far trapasso a ragionare della terza Persona della Santissima Trinità, che si volge ad essa pregandola, che ci campi le anime dalle pene Infernali; ma è ancora, perchè l'ultimo de' Doni dello Spirito Santo; annoverati da Isaia (a), è lo spirito del Timor di Dio, il qual Timore, secondo che insegnano S. Gregorio (b), e S. Agostino (c), altro non è appunto, che quello, del

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(a) Cap. II. n. 3.

(b) Hom. 19 in Ezech.

(c) De Grat, et Lib. Arb. Cap. XVIU

qual favelló Gesù Cristo (a), dicendo, Temete colui, che può il corpo e l'anima perdere nelInferno: Timore, che si va diminuendo a misura, dice il predetto S. Gregorio (b), che si aumenta in noi per opera di esso Spirito Santo la Carità.

(33) Contra gli Ariani, Macedoniani, ed altri, passa orą a professare la divinità dello Spirito Santo, che coloro credevano essere

creatura.

(34) Cioè sono un Dio solo, non tre Dei, nè tre Santi, ma un solo Santo, e solo Santo per essenza infra i Santi ; nel qual senso la Chiesa nel Gloria in excelsis Deo, dice pure: Tu solus Sanctus. :

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(35) Cioè, la vera Trinità, che in Dio adoriamo, è tale, che il Padre, e il Figliuolo, e lo Spirito Santo, sebbene son tre Persone, non sono a ogni modo tre Dei, ma un Dio solo.

(36) Spiega la processione dello Spirito Santo; e afferma contra gli Armeni, i Greci, i Ruteni, ed altri, che detto Spirito Santo non è creato, ma procede dall' amore, affetto, o desio, che regna, cioè, che esiste scambievolmente tra il Padre, e il Figliuolo.

(37) Invece di Sottilmente.

(38) Cioè, ne rende il suo cuore indegno,

(a) Matth. Cap. X. n. 28,

(b) Loc. eit,

giusta quello: Lo scrutatore della Maestà sarà oppresso dalla gloria (a)..

(39) É la vera regola di quel, che creder dobbiamo, come governata dallo Spirito Santo, la cui speciale assistenza apertamente le è nelle Scritture promessa.

(40) Fresa, alla Lombarda, per Fregia, cioè Abbellisce, Adorna.

(41) Presa, similmente alla Lombarda per licenza, invece di Pregia; e Pregia d'ogni Virtù in significazione attiva, invece di Fa pregevole d' ogni Virtù il che è per gli abiti delle Virtù soprannaturali, che gli s' infondono.

(42) L'Apostolo Paolo (6) parlando di Dio, e della Chiesa, dice, che è da lui mondata nel Lavacro dell' Acqua nella sua Parola: onde il Battesimo giustamente fu definito un Sacramento di regenerazione, mediante l' Acqua con le Parole, che è ciò, a che 'Dante qui mira. (43) Contra gli Eretici Anabattisti, o Ribattezzanti.

(44) Chiaro è dal Vangelo (c): Se alcuno non sarà rinato di Acqua e di Spirito, non può entrare nel regno de Cieli.

(45) La parola Lucerna fu usata dal nostro Volgarizzatore più volte anche nel suo

(a) Prov. XXV. v. 27.
(b) Ad Ephes. V. V. 26.

(c) Joan. III. v. 5.

gran Poema (a): e so, che per essa è fu però criticato nel suo Galateo da Monsignor della Casa, che scrisse, che lui pareva, in udir quella voce, di sentire subitamente il puzzo dell' olio. Ma quest' erudito Prelato il riprese in tak Cosa con apertissimo torto, e sol per abbaglio da lui stesso preso. Nè io spenderò qui per tanto momento alcuno, per iscusar di ciò Dante poichè già dottamente l'acutissimo Castelvetro, nella Risposta all' Apologia del Caro ha mostrato con molti esempj, che gli Antichi prendevan Lucerna per Isplendore, o sia per Luce e lo notarono anche in tal significanza i Compilatori della Crusca, citando appunto il nostro Alighieri nel Paradiso (b), e il B. Jacopone da Todi, che pur disse,

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Vergine Madre, splendida Lucerna.

Ne quando qui Dante dice, Lume di quella lucerna, è vuole altro dire, salvo che, Raggio di quella Luce: che è l' espressione appunto usata da Santa Chiesa nella Seguenza solita a recitarsi nella Messa di Pentecoste (c).

Vieni o Spirito Santo:

E giù ne invia dal Cielo
Della tua luce un raggio.

(46) Cioè la Grazia

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che dallo Spirito

Santo, quasi raggio da luce partendo, ci illu

(a) Parad. Cant. I, e Cant. XXI,

(b) Loc. citat.

(c) Veni Sanete Spiritus ; et emitie caelitus lucis tuae radium.

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