XVI. Et timebunt Gentes nomen tuum Domine; et omnes Reges Terrae gloriam tuam. XVII. Quia aedificavit Dominus Sion: et videbitur in gloria sua. XVIII. Respexit in orationem humilium; et non sprevit preces eorum. XIX. Scribuntur haec in generatione altera: et populus, qui creabitur, laudabit Dominum XX. Quia prospexit de excelso sancio suo Al Dominus de caelo in terram aspexit. XXI. Ut audiret gemitus compeditorum: ut solveret filias interemptorum. Li quali udendo li sospiri, e P acque, Eli lamenti, e i guai di quella Terra, A perdonarle mai lor non dispiacque (22). XVI.S'tu 23 licavi,Signor, da quella guerra 24 Tutte genti, Signor, te temeranno, E il santo nome tuo, che il Ciel disserra (25). E tutti li Signori esalteranno La tua potenza grande, e la tua gloria; E tutti i Re ti magnificheranno. XVII. Però che Dio in eterna memoria La santa Sion volle edificare, E li sarà veduto in la sua gloria (26). XVIII. E perchè guarda a l'umile parlare De' suoi eletti Servi; e non disprezza Li preghi loro, nè 'l lor domandare (27). XIX. Ma pur perchè la perfida durezza Di alcuni ingrati il mio parlar non stima, A lor non lo scriv'io, ma a chi lo apprezza (28) Un popolo miglior, che quel di prima Sarà creato (29); e questo degnamente Lauderà Dio in basso, ed anche in cima (30) XX. Però che dal luogo alto, ed eminente (31) Il Signor nostro ha riguardato in terra, E dal Ciel sceso è fra l' umana gente, XXI. Per liberare dall' eterna guerra Quelli ch' eran ligati, infermi, e morti, Ed obligati a quel, che il Mondo atterra (32). XXII. Ut annuntient in Sion nomen Domi ni: et laudem ejus in Jerusalem. XXIII. In convertendo populos in unum s et Reges ut serviant Domino. XXIV. Respondit ei in via virtutis suae: St Paucitatem dierum meorum nuntia mihi. XXV. Ne revoces me in dimidio dierum meorum. In generationem et generationem jig_g XXVI. Initio ti Domine terram fundasti: et opera mantum tuarum sunt caeli. 9 XXVII. Ipsi peribunt! tu autem permarès: et omnes sicut vestimentum veterascent. XXII. A ciò che liberati 17 e fatti forti, Potessono lodare il nome santo Nel regno de gli Eletti, e suoi Consorti (33); XXIII. Dove la gente, e'l Popol tutto quanto Saranno insieme con li Re pietosi (34): Eli gli serviran con dolce canto. XXIV. In questo Mondo, come virtuosi, Risponderan (35) essi all' eterno Dio E poi saranno sempre gloriosi. Ora ti prego o dolce Signor mio, Che tu ti degni di manifestarmi L'estremo fin del breve viver mio. XXV. Deh non voler a terra rivocarmi Nel mezzo de' miei giorni (36): ma più tosto Aspetta il tempo, e l'ora di salvarmi. Tu sai ben, ch' io di terra son composto; E non, come tu sei, io sono eterno; Ma sono ad ogni male sottoposto (37). XXVI. Tu solo sei, che regna in sempiterno; E che formasti i Cieli nell'inizio E poi la Terra col profondo Inferno (38). XXVII. E quando sarà il giorno del Giudizio, Tu nondimeno immobile starai ; Benchè vadano i Cieli in precipizio. Tutta l'umana gente, che tu sai Ora invecchiarsi, come il vestimento, |