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se le persone da loro intese; e i sentimenti

proporzionasse e discorsi. A dire a ogni modo il vero così fatte supposizioni mancano di un solido fondamento e sareb

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bono più plausibili, se, all esser esser divote с morali, aggiugnessero veramente il giusto letteral senso, che in primo luogo stigare.

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La massima parte dunque degl' Interpreti, e Padri intendono per quel Povero o Geremia, o Daniele „ 6 quáich' aitro Profes ta, che a' tempi della cattività di Babilonia forisse, al qual d'accordo questo Salmo at tribuiscono. Osservano sreda Versetti di esi sa 14, 15, 16, 17, che la Cattività ‹ era armni vicina al suo fine ovvero già fmita. Però notano che tal Sabo racchiude non pure i gemiti de Giudei prigioni, mant sentimenti di riconoscenza de medesimi, doparesser da detta Cattività liberáti. La Piku - Ma nemmeno a questi io fo la mia menu: te piegare per due ragioni. L'una è, perche intendendo si fatto Salmo della Cattività di sBabiloniaspdifficilissimia cosa riesce le spiegarne i Versettion16;3:17,023, {e (29. En vero come per la liberazione della cat-/ tività passaron. le genti a temere il nome di Dagses tuttici Re della Terra passarono→ ♫*

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riverirne la gloria ? Come Gerusalemmné,e il Tempio ritornarono dopo la Cattività alla primiera doro maestà; e grandezza? Come si congiunsero dopo la Cattività tutti i popoli in un ovile per servire, al Signore? Come si stabila razza del popola Ebreo dopo la Cattività, sì che fosse per durare in eterno ? L'altra ragione è, che la dettatura di questo Salmo manifestamente dimostra esser esso di Davide: poicchè la stessa facilità, la stessa dolcezza, e lo stesso stile in questo si trova, che in quegl' altri si osservano, che di lui sono senza dubitazione tenuti ; dove oscuri, concisi e duri sono quelli, a cagione di esempio, che portano il nome di Asaf e diversità di stile si conosce in alcuni altri, che di altri però si stimano.

Di Davide adunque io reputo, che sia lavoro tal Salmo; nè della Cattività di Babilonia stimo punto, che in esso si parli, o in persona di altri: ma di altri ma sì l'Affitto, o il Povero altri non è a mio credere, che il medesimo Davide, che il suo cuore avendo diffuso in orazione davanti a Dio, umiliato e contrito, chiede lui misericordia, e pietà, per tema del divino giudizio nel punto estremo. Indi con un volo Pindarico levato sopra se stesso, passa a celebrare la bontà di Dio

e

sull' alto riflesso, ch' egli non pure sia per esaudir la sua domanda: ma sia per venire dal Cielo in questa vita mortale, a formarsi un popolo accettevole, e santo, e santo, che il lodi qui in Terra, e il goda poi in Cielo: tra quali eletti prega in fine d'esser ei pure

contato.

L'argomento adunque di questo Salmo è una Supplica, che questo Santo Re in guisa di Povero, perchè impoverito in fatti di virtù, e di grazia davanti al Signore per le sue colpe, porge però ad esso, perchè voglia averne compassione; ed esaudirlo, ogni volta che venga afflitto, o tentato: Signor esaudi la mia ec. A muovere Dio a ciò, per motivo gli adduce la sua penitenza, che abbraccia l' Agire, e il Patire, ch' ei faceva. Il suo Agire il propone e l'amplifica dal verso, Però che li miei giorni ec. fino alle parole, I ho vegliato ec. Il suo Patire, o sia la sua sofferenza la propone, e l'amplifica dal verso, I' ho vegliato ec. fino al verso, Or come l'ombra ec. Da questa penitenza, segue egli, ne deriva, ch' io son estenuato e

smunto,

quasi terra arida, e magra: dal che ripete peruenza, che il Signore però il voglia esaudire per compassione, e mostrargli

il suo volto sereno: Or come ombra quando il Sole ec.

Era Davide qui per soggiungere un' altro motivo a Dio di esaudirlo, ch' era l' infinita sua misericordia. Ma nel meditarvi per avventura, rapito sopra se stesso all' eccesso di quella, come si chiama nell' Evangelo la Passione di Cristo (a), prese con altissimo estro a formare il suo argomento in tal guisa. Ah Signore, voi siete quegli, che in guisa di Sole levandovi a correre questa via mortale, verrete a salvar Sion, onde niuno dal vostro calor si nasconda: Tu sei Signor la luce ec. Ecco già il tempo, e l'ora, che voi volete usar l'estrema pietà al vostro popolo in grazia de' vostri antichi servi, Abramo, Isacco Giacobbe ec. e de'

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vostri Profeti, i quali vedendo le afflizioni di esso, vorrebbono che voi gli perdonaste: Però ch' egli è venuto ec. Se voi, o Signore, gli traete di que' lor guai, tutti vi daran gloria, perchè avete voi edificata Sion; ivi parrà la vostra grandezza; e si vedrà, che non ispregiate le suppliche di que' vostri cari, S tu li cavi Signor eo. Ma io veggo la protervia della massima par

(a) Luc. cap. IX. n. 5

t

te di quella nazione, che vi sarà ingratissi ma. Però ecco la vostra bontà, infinitamente diffusiva di se, formarsi un popolo più accettevole e santo; e perciò scendere il vo stro Figliuolo dal Cielo in Terra, per libe rare il Genere Umano tutto dalla schiavitù del Demonio, e constituirlo erede del Paradiso onde vi sia grato in Terra, e poi glorioso con Voi in Cielo: Ma pur perchè la perfidia ec. Per questa vostra però infinita profusione di misericordia, io vi supplico novamente, che non vogliate levarmi di questa vita in un tempo, in cui vada a rischio la mia salvezza Ora ti prego, o dolce ec. Io sono mortale, è vero, e fragile creatura; non come voi, che siete eterno, e siete il creator d'ogni cosa: Tu sai ben, che di terra ec. e dove i Cieli stessi periranno nel gran Di del Giudizio, voi vi starrete immobile nell' esser vostro E quando sarà il giorno ec. A ogni modo tutto il genere umano in quel giorno risorgerà dalla tomba, e si rivestirà di sua spoglia, a rendervi ragione delle sue opere: Tutta l'umana gente ec. Or ecco perchè io vi prego, che esaudiate la mia orazione e che mi miostriate il vostro volto. Vorrei, Signore, che faceste sì, ch'io potessi in quel Dì levarmi

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