Vocabolario degli accademici della Crusca, Band 2,Teil 1

Cover
Tip. Galileiana di M. Cellini e c., 1866
 

Ausgewählte Seiten

Inhalt

Häufige Begriffe und Wortgruppen

Beliebte Passagen

Seite 10 - Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso : Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro, e chi lo scrisse : Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Seite 96 - Lume v' è dato a bene ed a malizia, E libero voler che, se fatica • Nelle prime battaglie col ciel * dura, Poi vince tutto, se ben si notrica.
Seite 49 - 1 tuo banco, dietro pensando a ciò che si preliba, s'esser vuoi lieto assai prima che stanco. Messo t'ho innanzi: ornai per te ti ciba; chè a sè torce tutta la mia cura quella materia ond'io son fatto scriba.
Seite 171 - Quest' è colei, eh' è tanto posta in croce Pur da color, che le dovrian dar lode, Dandole biasmo a torto e mala voce. Ma ella s' è beata, e ciò non ode : Con 1' altre prime creature lieta Volve sua spera, e beata si gode.
Seite 57 - ... già passati, e quegli davanti agli loro usci ponevano, dove, la mattina spezialmente, n'avrebbe potuti vedere senza numero chi fosse attorno andato : e quindi, fatto venir bare, e tali furono, che, per difetto di quelle, sopra alcuna tavola ne ponieno.
Seite 134 - Ma 1' altro puote errar per malo obbietto, 2 O per troppo, o per poco di vigore. Mentre ch' egli è ne' primi ben diretto, E ne' secondi se stesso misura, Esser non può cagion di mal diletto; Ma, quando al mal si torce, o con più cura, O con men che non dee, corre nel bene, Contra il fattore adovra sua fattura. Quinci comprender puoi ch' esser conviene Amor sementa in voi d' ogni virtute, E d' ogni operazion che merta pene.
Seite 136 - Ma quello ingrato popolo maligno, Che discese di Fiesole ab antico ; E tiene ancor del monte e del macigno, Ti si farà, per tuo ben far, nimico : Ed è ragion : chè tra gli lazzi sorbi Si disconvien fruttare al dolce fico. Vecchia fama nel mondo li chiama orbi; Gente avara, invidiosa, e superba : Da' lor costumi fa che tu ti forbi.
Seite 31 - Quando si parte l' anima feroce Dal corpo ond' ella stessa s' è disvelta, Minos la manda alla settima foce. Cade in la selva e non l' è parte scelta, Ma là dove fortuna la balestra, Quivi germoglia come gran di spelta ; Surge in vermena ed in pianta silvestra ; L' arpie pascendo poi delle sue foglie, Fanno dolore ed al dolor finestra. Come l' altre verrem per nostre spoglie , Ma non però ch' alcuna sen rivesta ; Che non è giusto aver ciò ch
Seite 290 - E non pur lo suo sangue è fatto brullo Tra il Po e il monte, e la marina e il Reno, Del ben richiesto al vero ed al trastullo; Ché dentro a questi termini è ripieno Di venenosi sterpi, sì che tardi 96 Per coltivare omai verrebber meno. Ov' è il buon Lizio, ed Arrigo Manardi, Pier Traversaro, e Guido di Garpigna?
Seite 2 - Che non è impresa da pigliare a gabbo, Descriver fondo a tutto 1' universo, Né da lingua che chiami mamma e babbo. Ma quelle Donne aiutino il mio verso, Ch' aiutare Anfione a chiuder Tebe, Sì che dal fatto il dir non sia diverso.

Bibliografische Informationen