Storia della Toscana sino al principato con diversi saggi sulle scienze, lettere e arti, Band 2

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L. Marchini, 1821

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Seite 131 - ... vidi per la terra vostra, o Aretini, e vidi gir gualdane, fedir torneamenti e correr giostra; quando con trombe, e quando con campane, con tamburi e con cenni di castella, e con cose nostrali e con istrane; né già con sì diversa cennamella cavalier vidi muover né pedoni, né nave a segno di terra o di stella.
Seite 163 - ... da altre provincie d'Italia. La quantità degli scrittori non toscani, ammessi nel Vocabolario, come scrittori autorevoli, ed atti a dar la sanzione alle frasi da loro usate, dimostra la falsità della prima proposizione: per la seconda poi vuolsi pacatamente osservare con quanta cautela uopo sia di procedere ad ammettere nella lingua, e dar la sanzione a una nuova voce. Fu detto ad un Imperatore che egli poteva dar la cittadinanza romana ad un uomo, non già ad una parola: il pubblico culto...
Seite 163 - ... la lingua, e nello stesso tempo darne il vero significato ai forestieri. La celebre Accademia della Crusca, e quella, che l'è succeduta, non hanno mai preteso di tirare una linea, o una barriera a qualunque nuova voce, o di ricevere, o rigettare a capriccio, e senza giuste ragioni quelle che più le ag- 165 grada, come sovente con amarezza è stata accusata da altre provincie d'Italia.
Seite 164 - Toscana pretende che questa seconda con» dizione debba avverarsi sul suo suolo, non ha torto, giac» chè, essendo questo il suolo ov'è nata la lingua che si » scrive, conviene che sul suolo stesso si faccia la prova se » felicemente germogli. Se questo diritto non fosse a lei a » preferenza concesso, ogni provincia d'Italia potrebbe ar...
Seite 158 - Boc» caccio, scrissero la lor lingua. Ciò è tanto vero che il dia» letto toscano fu quello che a preferenza di qualunque altro » d'Italia essi scrissero, che con piccolissima variazione si » parla ancora in Toscana. La pura lingua del Boccaccio e » degli altri antichi si conserva assai più nei volgari artigiani » fiorentini, e nelle genti del contado, che nella più culta e » nobil parte di Toscana, nella quale il commercio coi fore...
Seite 159 - Sicché cotesta gara di lingue, coteste infatuazioni per le nostrali, o per le antiche, o per le straniere sono pure vanità pedantesche. La filosofia paragona e profitta, il pregiudizio esclude e vilipende.
Seite 159 - ... furono modellate sul dialetto toscano: da » essi soli ha acquistato la purità, l'eleganza, che » adesso non è più possibile il togliere. E real» mente, che cos'è purità ed eleganza di lingua?
Seite 159 - Quindi è ridicolo il credere, come si crede e si afferma, che la lingua latina, per esempio, fosse men latina nel secolo detto di bronzo che in quel dell'oro, benché forse potesse dirsi men pura...
Seite 159 - ... pastori come vi si ritrova l'antica semplicità dei costumi. Avendo la toscana lingua posseduto fortunatamente i primi illustri scrittori, essa è divenuta la lingua dotta , la lingua da scriversi ; hanno quelli sudato ad ornarla ogni giorno di nuovi e ricchi fregi: tutte le aggiunte furono modellate sul dialetto toscano: da essi soli ha acquistato la purità, l'eleganza, che adesso non è più possibile il toglierle: e realmente che cos'è purità, ed eleganza di lingua?
Seite 159 - ... dei verbi, dei nomi, della sintassi, di cui abbondano le lingue più colte. Quindi la supposta purità delle lingue, oltre che è affatto falsa, è inoltre un pregio chimerico, poiché una lingua del tutto pura sarebbe la più meschina e barbara di quante esistono, e dovrebbe dirsi piuttosto un gergo che una lingua.

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