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NOTIZIE COMPENDIOSE

DELLE

SAGRE STAZIONI

E CHIESE STAZIONALI

DI ROMA.

Ω

ROMA 1833.

PRESSO FRANCESCO BOURLIE

Con Approvazione.

1

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L'AUTORE AL DIVOTO LETTORE.

Col

ol nome di Stazione s' intendeva ne' tempi di pace per la chiesa il portarsi processionalmente il clero, ed il popolo in certi giorni destinati ad alcune determinate chiese per attendervi all' orazione, ed ai divini uffici. In quanto alla sostanza antichissima è la loro istituzione; già se ne trova fatta menzione da Tertulliano, scrittore, che fiori sul fine del secondo, e sul principio del terzo secolo. È vero, che più volte col nome di Stazione intende i giorni di digiuno, perchè spesso le stazioni cadevano in tali giorni, come anche adesso quelle della quaresima, delle quattro tempora ec., onde quelle sue frasi solvere stationem, producere stationem si devono intendere del sospendere, o prolungare il digiuno, come si rileva da tutto il contesto ma nel cap. 4. del lib. 2. Ad uxorem distingue l' una cosa dall' altra e forse dà anche un cenno di processioni, dicendo si statio facienda est, maritus de die conducat ab balneas: si jejunia observanda sunt, maritus eodem die convivium exerceat ; si procedendum erit, numquam magis familiae occupatio obveniat.

:

L'etimologia di questa voce ce la dà il medesimo scrittore nel lib. De oratione al

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